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Crotone, spacciavano con Whatsapp: chiesto il processo per 11

L’inchiesta su una presunta rete di pusher di etnia rom

«Gli imputati devono andare a processo». La pm Rosaria Multari, ha firmato la richiesta di rinvio a giudizio per le 11 persone coinvolte nell'inchiesta della Procura di Crotone che ha smantellato una presunta rete di pusher attiva nel rione rom di via Acquabona.
Gli accusati dovranno comparire in udienza preliminare davanti alla gup del Tribunale. Mentre solo un imputato ha deciso di patteggiare. L'operazione, scattata il 16 novembre 2023 con 12 misure cautelari eseguite dalla Squadra mobile di Crotone, avrebbe fatto luce sullo smercio di cocaina, eroina e marijuana che - secondo gli inquirenti - sarebbe avvenuto lungo via Giosuè Carducci vicino a tre scuole: il liceo scientifico "Filolao", l’Istituto tecnico commerciale “Lucifero” e l’Ipsia "Barlacchi", e anche nelle zone limitrofe. Con gli acquirenti della droga, per lo più adulti, professionisti e adolescenti, che sarebbero stati soliti mandare messaggi su WhatsApp agli spacciatori con un linguaggio criptico per reperire le dosi di stupefacenti, al fine di aggirare, sebbene invano, l'attenzione delle forze dell'ordine.
Gli 11 che rischiano il processo sono: Donato Bevilacqua (31 anni), Armando Manetta (34), Nicola Manetta (42), Franco Passalacqua (19), Romina Bevilacqua (31), Cosimo Bevilacqua (21), Domenico Bevilacqua (56), Leonardo Bevilacqua (40), Maurizio Manetta (47), Francesco Passalacqua, detto "Pancione" (43) e Matteo Pio Passalacqua (21). Patteggiamento per Domenico Passalacqua (28).

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