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Catanzaro, il Psc riorganizzerà il capoluogo. Ma la mobilità è la chiave di volta

Gli Ordini professionali suggeriscono di prevedere a monte parcheggi e rete dei trasporti. Metropolitana e autostazione tra i principali interventi in programma. Dal Por i fondi per potenziare strutture come Musofalo e multipiano

La mobilità è un tema nevralgico nell’ottica della costruzione della città futura. Il nodo parcheggi, il caos del traffico nelle ore di punta in centro così come nelle strade principali del quartiere marinaro, la difficoltà di collegare un territorio frastagliato attraverso i servizi del trasporto urbano, sono tutti aspetti che finiscono per convergere su quello che è un nodo la cui soluzione ha ormai assunto una valenza strategica.
Non a caso il tema è stato anche lanciato dagli Ordini professionali nel corso della conferenza di pianificazione sul documento preliminare del Psc che si è appena conclusa, con il deposito da parte degli Ordini di architetti e ingegneri di una serie di osservazioni tra le quali quella sulla necessità che un preliminare debba contenere, quantomeno in nuce, una pianificazione a monte su parcheggi e viabilità. Parlare, dunque, di polarità e di vocazioni da sviluppare nei diversi quartieri del capoluogo significa, pertanto, anche spiegare come questi nuclei entreranno in contatto tra loro, come saranno collegati. E prevedere tutto ciò a monte significa riuscire a organizzare il territorio affinché sia pronto a reggere la successiva evoluzione.
Il contesto futuro ipotizzato dall’amministrazione comunale, del resto, punta in maniera importante su una migliore mobilità urbana, sostenibile in primis ma anche efficiente e capillare per quanto possibile. Un ruolo centrale viene giocato dalla metropolitana di superficie, in corso di realizzazione, ma anche lo snodo intermodale di Catanzaro Sala, dove sarà realizzata l’autostazione dei bus e dove convergeranno tutte le tipologie di mezzi: funicolare, automobili, metropolitana e, appunto, autobus. Quanto ai parcheggi, è improbabile che vengano occupate ex novo mega aree. Piuttosto si punterà sulla nuova rete dei trasporti e sul potenziamento delle strutture esistenti. A partire dal Musofalo, dal multipiano del Politeama e da Bellavista (senza dimenticare il raddoppio di via Carlo V), per i quali c’è la prospettiva di finanziare l’ampliamento attraverso i fondi del nuovo Por 2021-2027.

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