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Vibo, sanitari aggrediti e carenza di personale: tracciati i nuovi “percorsi” di sicurezza

Vertice in Prefettura dopo la proclamazione dello stato di agitazione dei sindacati

Sono bastate appena 24 ore dallo stato di agitazione proclamato dalle sei organizzazioni sindacali di categoria, al termine dell’assemblea del personale sanitario convocata dopo l’ennesimo episodio aggressione, che dall’Ufficio territoriale del Governo, guidato dal prefetto Paolo Giovanni Grieco, che ieri pomeriggio è arrivata la convocazione delle parti per espletare il tentativo di conciliazione e raffreddamento.
Sicuramente un segnale importante, da parte della Prefettura, che lascia intuire quanto alta sia la preoccupazione quanto l’attenzione nei confronti del sistema sanitario locale e di tutto il personale impiegato, medici ed infermieri.
E così, ieri pomeriggio, attorno al tavolo presieduto dal vicario del prefetto, Roberto Micucci, hanno trovato posto da una parte, le sei sigle sindacali, rappresentate da Luciano Contartese della Fp Cgil, Antonio D’Aloi della Cisl Fp, Salvatore Schiavello della Uil Fpl, Giuseppe Gliozzi del Nursing Up, Domenico Pafumi del Fials, e Domenico La Bella del Nursid, e dall’altra il commissario straordinario dell’Asp vibonese Antonio Battistini.
Un confronto serrato e diretto, quello intrapreso dalle forze sociali, le quali hanno voluto evidenziare tutte le criticità attualmente esistenti: dagli episodi di aggressione e violenza registratisi, che finiscono per generare «un ambiente di lavoro insostenibile che minaccia la sicurezza dei nostri operatori ma anche dei pazienti stessi», passando alla carenza di personale finendo poi per puntare il dito contro la stessa dirigenza aziendale: «Il management aziendale – hanno spiegato – non ha dimostrato sufficiente attenzione alle esigenze dei lavoratori.

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