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Catanzaro, traffico di droga: chiesto il processo per 77 indagati

La Dda ha chiuso le indagini sull’eroina che dall’Albania veniva spacciata in viale Isonzo. Lo stupefacente arrivava al porto di Bari e poi consegnato alla criminalità rom

La Dda di Catanzaro ha chiesto il rinvio a giudizio per 77 persone coinvolte nell’inchiesta Brown Eagle-Honey” con cui i carabinieri hanno svelato la saldatura fra esponenti della criminalità albanese e della criminalità rom di Catanzaro. L’udienza preliminare avrà inizio il 13 maggio nell’aula bunker di Catanzaro. Gli indagati sono accusati a vario titolo di associazione finalizzata al traffico illecito di stupefacenti, estorsione e ricettazione. La droga, prevalentemente eroina, arrivava dalla Turchia e, passando per l’Albania, veniva importata in Italia attraverso il porto di Bari, per essere poi smistata nelle piazze di spaccio di Crotone, Catanzaro e provincia.

Le indagini hanno dimostrato che fra i principali acquirenti all’ingrosso dell’eroina importata dall’Albania vi erano le famiglie rom di viale Isonzo. Secondo gli inquirenti, si tratta di famiglie che agiscono come vere e proprie organizzazioni criminali, dedite al traffico di droga, molto coese al loro interno, per via del vincolo di sangue che lega i componenti al nucleo familiare di appartenenza. I rapporti di affari fra i trafficanti albanesi e le famiglie di etnia rom erano basati sulla fornitura a credito delle partite di droga, che venivano poi saldate con i proventi dello spaccio al dettaglio. Un apporto fondamentale alle indagini, oltre alle numerose intercettazioni telefoniche ed ambientali, e ai servizi di controllo e pedinamento, è stato fornito anche dalle dichiarazioni spontanee rese da alcuni indagati. Uno di questi ha raccontato ai carabinieri che l’eroina giungerebbe a destinazione «per il tramite di corrieri sempre diversi, quando arriva il corriere, la prima tappa è quella di traversa Isonzo di Catanzaro, ove consegnano parte della sostanza stupefacente a soggetti di etnia rom, poiché loro pagano l’acquisto di grossi quantitativi di eroina in contanti e subito e ciò consente di pagare nell’immediatezza i corrieri che, in caso contrario, non scaricherebbero la merce. La seconda tappa è effettuata a Borgia». La Dda è così riuscita a ricostruire ruoli e modalità del traffico di stupefacenti.

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