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Paravati, complesso S. Francesco: il “sogno” di Natuzza prende forma

Il Centro di riabilitazione voluto dalla Mistica sarà presto realtà: l’annuncio nel corso dell’assemblea della Fondazione. Fatto il punto sugli eventi in agenda a maggio e agosto e per l’atteso centenario

Per la fondazione “Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle Anime, voluta da Natuzza Evolo, l’assemblea di domenica pomeriggio per l’approvazione del Conto consuntivo dell’esercizio finanziario 2023 – sul quale hanno relazionato il responsabile amministrativo Giuseppe Merante e il presidente del collegio dei revisori Sergio Zavaglia – è stata l’occasione per accennare al complesso San Francesco di Paola, il centro di riabilitazione, sito nella Villa della Gioia, che presto sarà completato, realizzando così una delle tante opere sociali volute dalla Serva di Dio che durante il suo cammino terreno si è più volte spesa in particolare per le persone in stato di bisogno.
Un’opera – il complesso San Francesco – attesa in tutta la Calabria e non solo, che dimostra la grande attenzione dell’organizzazione umanitaria di Paravati nei confronti delle persone in difficoltà. Ma la riunione dei soci fondatori, presieduta da don Pasquale Barone con a fianco il vicepresidente Vincenzo Trungadi e il segretario Sergio Muzzopappa, è stata soprattutto incentrata sui prossimi grandi eventi che si terranno nella Villa della Gioia.

Presenti all’incontro 87 soci – provenienti soprattutto da ogni parte della Calabria – il presidente dell’Ente morale ha ricordato i prossimi grandi eventi che faranno affluire a Paravati migliaia di pellegrini provenienti da ogni parte del mondo. «Innanzitutto il 12 maggio – ha esordito don Pasquale – ricorderemo il 37esimo anniversario dell’avvio di questa opera di alto profilo spirituale e sociale celebrando la festa della Mamma, la Madonna, e insieme a lei a mamma Natuzza e a tutte le mamme, come custodi della vita e responsabili della famiglia». Ma c’è di più. Il 23 agosto saranno celebrati i cento anni della nascita di Natuzza Evolo, «rivelatasi fin dalla prima infanzia – ha ricordato don Barone – il centro di un insieme di fenomeni mistici, rimasti per cinquant’anni incompresi, ma poi anche una straordinaria donna di famiglia, grande mistica del nostro tempo, espressione della ricchezza spirituale dell’umile gente di Paravati”».

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