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Crotone, vincoli sui rifiuti della bonifica. Eni ricorre al Tar contro la Regione

Braccio di ferro sul divieto a smaltire le scorie nel sito di Columbra. Impugnato il “no” della Cittadella alla modifica del Paur

Eni Rewind porta la Regione davanti al Tribunale amministrativo. E lo fa chiedendo al Tar Calabria di annullare due atti emessi dalla Cittadella: sotto accusa è finita sia la nota con la quale, il 19 febbraio scorso, è stata rigettata la richiesta della società amministrata da Paolo Grossi di rimuovere il vincolo di smaltire fuori i confini calabresi i rifiuti della bonifica provenienti dal Sito di interesse nazionale di Crotone; sia la nota del 22 marzo che ha negato all'impresa del gruppo Eni la modifica del Provvedimento autorizzatorio unico regionale (Paur) che vieta il conferimento "in loco" delle scorie pericolose presenti nell'area industriale dismessa di Crotone.
Eni Rewind, com'è noto, da tempo insiste per smaltire nell'impianto di Columbra i rifiuti nocivi e il Tenorm ammassati nella discarica fronte mare, ex Fosfotec, che fa parte del Sin di Crotone. Ma il Paur disposto dalla Regione nel 2019, in seguito all'approvazione del Piano operativo di bonifica Fase 2, non consente all'azienda del Cane a sei zampe di ricorrere all'impianto di proprietà della Sovreco. Da qui le reiterate istanze di Eni Rewind di eliminare il vincolo della Regione che però s'è sempre opposta a queste sollecitazioni. «La modifica della prescrizione - la tesi della Cittadella - deve essere modificata in sede ministeriale nell’ambito del procedimento di bonifica sulla base di apposito progetto e che solo a seguito dell’attivazione di tale procedura e dei relativi esiti sarà possibile provvedere in merito al Paur».

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