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Catanzaro, recupero difficile per il Parco Romani. Confronto tra le forze politiche

In programma un incontro con i rappresentanti della politica e i tecnici sul futuro del mega immobile di Sala. Sul tavolo le possibili idee di recupero legate alla rigenerazione urbana

Un incontro per fare il punto sulle potenziali prospettive di Parco Romani, sulle possibilità legate alla rigenerazione urbana (inserita nel Psc) e per raccogliere anche eventuali indicazioni da parte delle forze politiche. L’immobile abbandonato che sarebbe dovuto diventare centro direzionale e commerciale sarà al centro di un incontro del tavolo politico tecnico programmato a inizio maggio dall’amministrazione comunale, al quale parteciperanno il sindaco Nicola Fiorita, la vicesindaca Giusy Iemma (titolare della Pianificazione territoriale e della rigenerazione urbana), il consulente per la programmazione strategica di Palazzo De Nobili, Antonio De Marco, e i rappresentanti consiliari, anche di opposizione, assieme ai tecnici del settore Urbanistica e ai legali dei proprietari privati.

Sul tavolo, dunque, il possibile futuro di un immobile situato in un punto strategico del territorio cittadino, quel quartiere Sala destinato a ospitare il principale hub intermodale del capoluogo: qui convergeranno infatti la metropolitana di superficie, i bus extraurbani (nell’autostazione che sarà costruita negli spazi dell’ex stazione Fs), la funicolare, mentre le auto potranno essere lasciate nel parcheggio poco sopra Parco Romani; senza dimenticare la bretella che unirà questa parte di territorio con via Lucrezia della Valle, opera complementare della metropolitana.

Uno scenario al momento ancora “teorico”, ma questa infrastrutturazione, quando realizzata, potrà rendere più “appetibile” Parco Romani, oggi in un totale abbandono ultradecennale. Prima di tutto bisognerà individuare destinazione e, in particolare, il soggetto che se ne vorrà e potrà occupare. Se infatti la frammentazione della proprietà - anche il Comune ne ha una parte tramite Catanzaro Servizi - è da considerarsi un elemento critico, ancor più complicato è il nodo economico per il recupero dell’immobile. Si parla di circa 20 milioni di euro solo per renderlo nuovamente agibile, date le pessime condizioni in cui versa.

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