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Catanzaro Servizi studia da società pubblica: il "carrozzone" pronto a diventare efficiente

Il peso del passato si fa sentire con Parco Romani e palazzo Scacco Matto. Le operazioni immobiliari volute dalla politica e sfociate in spese milionarie

La sede della Catanzaro Servizi

Non un semplice “cambio d’abito” ma una drastica rivoluzione gestionale e organizzativa. È quella che si sta tentando su Catanzaro Servizi, la società partecipata del Comune chiamata a smettere i panni del carrozzone per indossare quelli di un’azienda pubblica in grado di generare utile e di svolgere appieno la sua missione, quella di erogare servizi. Il piano industriale strategico e finanziario depositato alla fine della scorsa settimana all’ufficio Partecipate di Palazzo De Nobili punta decisamente in questa direzione. L’amministratore unico Gianluca Silipo, in carica da circa dieci mesi, ha messo nero su bianco, e nel dettaglio, obiettivi e strategie per arrivare a raggiungerli: taglio degli sprechi, contenimento dei costi, risanamento finanziario, acquisizione di nuovi servizi più remunerativi aumentando così i ricavi. Elementi che non prevedono sequenze temporali diverse ma che fanno tutti parte di un unico quadro operativo, per costruire un ingranaggio in grado di girare subito al meglio: più servizi significa più ricavi che, a loro volta, consentono di pagare debiti e fare fronte a transazioni milionarie.
Proprio quest’ultimo aspetto può essere letto come uno strascico dell’attività di quel carrozzone costituito nel 2000, nel quale sono stati stabilizzati i lavoratori precari (71) Lsu e Lpu impegnati all’epoca al Comune; l’organico attuale consta di 126 dipendenti.

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