«In merito all’interruzione della ex strada statale 110 che conduce a Vibo risalente al 4 ottobre 2018, ai disagi che questa ha procurato a noi cittadini, alla permanente violazione del nostro diritto alla libera circolazione, sentite di aver ben rappresentato i nostri diritti in questo lungo tempo?». Era questa la prima della lunga serie di domande che i sannicolesi avrebbero voluto rivolgere ai propri rappresentanti istituzionali ad ogni livello governativo (Comune di San Nicola da Crissa, Provincia di Vibo Valentia, Regione Calabria, Governo nazionale) in un incontro pubblico che gli stessi cittadini avevano organizzato, sabato scorso, per discutere circa l’esasperante prorogata chiusura della loro principale via di comunicazione, la ex ss 110, appunto. Le sedie riservate ai rappresentanti eletti dal popolo – invitati formalmente e per tempo – sono rimaste vuote, così come vuote sono rimaste quelle riservate ad Anas, ente che da qualche anno ha assunto gli oneri di manutenzione della strada in questione, interamente partecipata da Ferrovie dello Stato, quindi lautamente pagata dai cittadini. Assenze pesanti, che hanno destato clamore e malumore nella piazza sannicolese e, ancor peggio, hanno conclamato l’inconsistenza di un’intera classe politico-dirigente, la quale non ha saputo onorare il mandato affidatole proprio da quei cittadini che l’attendeva in piazza.
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