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Tropea, Comune sciolto per mafia. I commissari: "La città non perderà il primato del turismo"

«Il nostro scopo è di legare il territorio ai cittadini e i cittadini al territorio avendo sempre di mira l’obiettività della nostra azione. Tropea è una città che vive di turismo e con un indotto rilevante. Non perderà tale primato e già ora stiamo vagliando le tante richieste di spettacoli estivi, con relativo patrocinio da parte del Comune, che sono giunte numerose a distanza di soli tre giorni dal nostro insediamento». E’ quanto afferma la terna commissariale - viceprefetti Vito Turco e Roberto Micucci e funzionario economico-finanziario Antonio Calenda - nominata dalla prefettura di Vibo Valentia a seguito dello scioglimento per infiltrazioni mafiose (deliberato dal Consiglio dei ministri) degli organi elettivi del Comune di Tropea con conseguente sospensione del sindaco Giovanni Macrì.

«Vaglieremo tutte le richieste pervenute - assicurano i commissari - nel rispetto della legge. Lavoreremo costantemente e sino a tardi per ribadire la nostra ferma volontà di mantenere Tropea tra le città più belle d’Italia e d’Europa. Ascolteremo le legittime istanze di tutti i cittadini per migliorare l’erogazione dei servizi di competenza del Comune e contiamo sul sostegno dei dipendenti che già sappiamo quanto si sono sinora sacrificati nel loro lavoro. Ci sforzeremo per individuare e rimuovere tutte le criticità e sentiamo tutta la responsabilità che ci viene attribuita dalla legge nell’espletamento del nostro ruolo».

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