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"Che fine hanno fatto i cani che uccisero Simona Cavallaro a Satriano?"

«Abbiamo deciso di interessarcene noi - sostengono gli animalisti - con l’obiettivo di rieducarli ad una nuova vita. Presto formuleremo proposte concrete. Capiamo che questa scelta rischia di riaprire ferite, ma crediamo anche che questi cani meritino qualcosa di diverso del fine pena mai»

La pineta di Satriano dove alcuni cani hanno ucciso la giovane soveratese Simona Cavallaro

«Che fine hanno fatto i 13 cani che abbandonati a loro stessi dal pastore che li accudiva insieme al gregge il 20 agosto del 2021 assalirono e uccisero Simona Cavallaro, la ventenne che stava facendo una passeggiata assieme ad un’altra persona nella Pineta di Satriano in provincia di Catanzaro? Si trovano ancora in canile condannati a vita, senza che nessuno abbia mai pensato alla loro riabilitazione». E’ quanto si afferma in un una nota dell'Associazione italiana difesa animali ed ambiente (Aidaa).

«Stiamo studiando - è detto nella nota - un modo per dare anche a loro un futuro fuori dalle gabbie di un canile. Sono passati quasi tre anni da quel tragico giorno e mentre il pastore è stato condannato a tre anni di reclusione con il rito abbreviato nessuno pare più pensare a quei cani nonostante gli stessi non siano mai stati posti ufficialmente sotto sequestro». «Abbiamo deciso di interessarcene noi - sostengono gli animalisti dell’Aidaa - con l’obiettivo di rieducarli e se possibile dare al maggior numero di loro una nuova vita. Ora stiamo studiando la situazione ma presto formuleremo delle proposte concrete. Capiamo che questa scelta rischia di riaprire ferite forse non ancora rimarginate ma crediamo anche che questi cani meritino qualcosa di diverso del fine pena mai».

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