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Parco Romani di Catanzaro, al lavoro per uscire dal tunnel: in vista sopralluogo tecnico e masterplan

A breve un sopralluogo tecnico al fine di valutarne condizioni e potenzialità. La struttura, inserita nel futuro hub intermodale dispone di circa 600 posti auto

La strada per il rilancio di Parco Romani sarà quella della rigenerazione urbana. Non sarà un percorso in discesa né mancheranno le curve. Ma la strada comincia a essere tracciata, come emerso dall’incontro di ieri a Palazzo De Nobili al quale hanno partecipato la vicesindaca Giusy Iemma, il presidente del Consiglio comunale Gianmichele Bosco, i consiglieri Gianni Costa e Sergio Costanzo, il consulente per la programmazione strategica del Comune Antonio De Marco e gli avvocati Francesco Sacchi e Rosanna Amendola, che hanno seguito la vicenda del mega immobile abbandonato per conto dei proprietari privati.
Il confronto è stato stimolante perché ha visto mettere sul tavolo una questione che ormai da oltre dieci anni rappresenta un grosso nodo irrisolto per il capoluogo: dal punto di vista economico, da quello urbanistico ma anche da quello paesaggistico e della sicurezza.
L’edificio versa infatti nel totale degrado da tempo: furti e vandalismi lo hanno ridotto a uno stato praticamente rustico, tanto che il suo recupero strutturale richiederà un investimento ingente. Bisognerà quindi riuscire a trovare un soggetto che abbia la capacità di farlo ma, prima di tutto, è stato evidenziato durante i lavori di ieri, occorrerà individuarne una vocazione, un utilizzo possibile. Attorno a questo aspetto centrale ruoterà tutto il suo piano di recupero.
Nella prossima settimana si svolgerà probabilmente un sopralluogo da parte dei partecipanti al tavolo e di una componente tecnica, al fine di verificare la condizione di Parco Romani.

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