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Catanzaro, il pentito racconta la faida della Presila

Le dichiarazioni di Domenico Colosimo finiscono agli atti dell’inchiesta Karpanthos

Una lunga scia di sangue dai boschi della Presila fino alla Toscana. È il neo collaboratore di giustizia Domenico Colosimo a fare luce su alcuni degli omicidi più eclatanti della faida che per anni ha opposto i Bubbo ai Carpino per il controllo delle attività illecite nella montagna catanzarese. Il 22 ottobre 2023 davanti alla pm Veronica Calcagno e agli ufficiali dell'Arma, Colosimo racconta: «Sicuramente posso rendere dichiarazioni sugli omicidi di Firenze, ossia di San Giovanni Val D'Arno di Ettore e Angelo Talarico (avvenuto nell'aprile del 2006), perché ho preso parte all'omicidio; l'omicidio di Andali di Luigi Barberio (avvenuto nel 2016) di cui ho informazioni perché c'ero pure io; l'omicidio a Petronà di Eugenio Gentile (nel 2003) perché ho accompagnato gli esecutori sul luogo dell'omicidio. Poi abbiamo un altro omicidio quello del dipendente comunale Silvano Talarico (nel 2008) ucciso nel comune di Belcastro ho partecipato alla riunione in cui abbiamo deciso di commettere l'omicidio».

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