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Estorsione a Vibo, torna in libertà Pasquale La Rosa

Corte di Cassazione

Si conclude con la remissione in libertà di  Pasquale La Rosa la lunga vicenda cautelare, in cui la difesa sostenuta dagli Avv. Giovanni Vecchio e Sandro D’Agostino, è stata impegnata nella formulazione di ben quattro ricorsi in Cassazione avverso altrettante Ordinanze del Tribunale del Riesame di Catanzaro, in relazione al procedimento che lo vede imputato presso il Tribunale di Vibo Valentia, con le accuse di usura ed estorsione ai danni dell’imprenditore Mondella.

La Suprema Corte chiamata a valutare per la quarta volta la presente vicenda cautelare ha disposto l’annullamento senza rinvi0 della misura cautelare degli arresti domiciliari.

La Suprema Corte di Cassazione ha annullato l’Ordinanza del Tribunale del Riesame con riferimento all’aggravante speciale di mafia per ben due volte. Il Tribunale del Riesame di Catanzaro, chiamato per la terza volta a verificare la vicenda cautelare si vede, pertanto, costretto ad escludere la citata aggravante.

Il Tribunale del Riesame stabiliva di mantenere gli arresti domiciliari ma anche detta Ordinanza è stata annullata, disponendo il giudizio di rinvio in cui viene adottata l’Ordinanza impugnata, in riferimento alla quale la Corte di Cassazione, Sezione Sesta, all’udienza di oggi, in accoglimento del ricorso interposto dagli avvocati Vecchio e d’Agostino, ha disposto la rimessione in libertà del La Rosa. Questi, pertanto, potrà difendersi da libero dalla accusa mossegli nel processo tuttora in corso dinanzi al Tribunale collegiale di Vibo Valentia.

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