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Catanzaro, due mesi per tumulare una bara eppure alcuni loculi restano vuoti

Il paradosso nel cimitero monumentale di via Paglia. Ci sarebbe posto nelle catacombe ristrutturate, ma tutti rifiutano

Da mesi, ormai, torna ciclicamente, sulla stampa e nei bar, il dibattito sull’elevato numero di feretri in attesa di trovare la propria collocazione all’interno dei loculi dei cimiteri della città. Non c’è solo una questione, pur urgente, di carattere sanitario. A pesare è soprattutto la questione etica, prim’ancora che quella religiosa: il diritto a una sepoltura dignitosa è inalienabile. Ecco perché le immagini di bare ammassate a decine alla bell’e meglio suscitano scalpore tra i cittadini e sono usate anche come strumento di critica politica.
In media, almeno gettando lo sguardo al cimitero principale della città, quello di via Paglia, i tempi di attesa per la definizione di una sepoltura, si aggirano tra i 30 e i 60 giorni. Tempi certamente percepiti come lunghi, magari anche inaccettabili. Tuttavia, sempre con riferimento al cimitero di via Paglia, ci sono diversi loculi non utilizzati. Si tratta di quelli nelle catacombe: basta effettuare un rapido sopralluogo, infatti, per notare come gli spazi vuoti siano a decine, già pronti per essere utilizzati magari per i tanti feretri in attesa, eppure si contano sulle dita di una sola mano quelli assegnati ai defunti più recenti. Alla base di questa “allocazione inefficiente”, in molti casi, c’è il rifiuto delle famiglie dei defunti a tumulare il proprio congiunto nelle catacombe, spesso adducendo motivi legati ai sentimenti che tali luoghi ispirano nell’immaginario collettivo.

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