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Soveria Mannelli, realizzati solo 3 chilometri in 40 anni. Medio Savuto, “la strada che non c’è”

L’eterna incompiuta attesa da tutto il comprensorio Reventino

«Ogni tanto, passando in auto, si vede qualche operaio al lavoro, ma è una cosa “random”, a volte sì e il più delle volte no», è una frase che spesso ripete chi quella strada è costretto a percorrerla quasi quotidianamente. Stiamo parlando della strada del Medio Savuto, e più in particolare dei lavori “infiniti” che riguardano lo svincolo. Una arteria importante per il comprensorio meglio conosciuta come la “strada che non c’è”, dal nome che si è dato il comitato di cittadini che si batte da anni per il suo completamento, con la SS616 che in circa 15 minuti consente di imboccare l’autostrada del Mediterraneo, come di recente è stata ribattezzata la Salerno-Reggio Calabria, all’altezza di Altilia-Grimaldi. Un punto strategico da cui si possono facilmente raggiungere Cosenza e l’Università della Calabria, in direzione nord, e Lamezia Terme, con l’aeroporto e la stazione ferroviaria, in direzione sud.
È una delle tante situazioni paradossali che mettono un freno a un possibile sviluppo dell’area interna del Reventino, che soffre in particolar modo il problema della carenza dei collegamenti con i centri cittadini e con gli snodi dei trasporti più vicini, cui questa strada a scorrimento veloce tra Catanzaro e Cosenza avrebbe potuto mettere fine.

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