A far discutere non sono solo i dati negativi registrati nel primo trimestre dell’anno all’aeroporto di Lamezia Terme – specie a fronte di quelli positivi di Crotone e, soprattutto, di Reggio Calabria – ma anche la situazione dei lavoratori in servizio allo scalo internazionale. Il botta e risposta dei giorni scorsi sui numeri – «parzialissimi» secondo il sindaco Paolo Mascaro, preoccupanti per lo scarso peso di Lamezia a parere dei suoi oppositori politici – potrebbe infatti allargarsi anche su altri aspetti della gestione da parte della Sacal che si preannunciano non meno polemici. Dalle accuse sulla circostanza che Lamezia, nell’ultimo decennio, abbia «contato zero nella gestione dell’aeroporto», il consigliere comunale Rosario Piccioni focalizza anche l’attenzione sui numerosi lavoratori e sugli esercenti delle varie attività commerciali dell’aeroporto che – commenta l’esponente di “Lamezia Bene Comune” – «vivono una situazione di grande difficoltà ormai da mesi con una pesantissima contrazione delle vendite».
In particolare, il dito è puntato contro il presidente della Regione Roberto Occhiuto e l’amministratore Sacal Mario Franchini, dimentichi «della situazione dei lavoratori Sacal costretti dal management a un regime militaresco di silenzio per non “disturbare il manovratore” e ad un clima di grande tensione con preavvisi di licenziamento e procedimenti disciplinari all’ordine del giorno che stanno creando un’atmosfera inconciliabile con lo svolgimento dell’attività lavorativa». Addirittura, segnala Piccioni, sarebbe successo «che 2 lavoratori siano stati costretti a ritirare la tessera sindacale che avevano da poco sottoscritto». Per non parlare poi della «discutibile procedura di selezione del nuovo Direttore Commerciale che per tempi e caratteristiche fa pensare a qualcosa di cucito su misura per qualcuno».
L’affondo, dunque, sulla “tenuta” della gestione Sacal per lo scalo lametino e sulle responsabilità lametine: «L’amministrazione Mascaro non dice una parola! Sono questi i risultati del tesseramento a Forza Italia del sindaco, del vicesindaco, di un assessore e di diversi consiglieri di maggioranza?» si domanda poi Piccioni che, commentando i dati delle scorse settimane, rifiuta le accuse di inutili allarmismi e di facili campanilismi, «da calabrese sono il primo a gioire ed essere felice nel vedere che gli aeroporti di Reggio Calabria e Crotone crescono e si sviluppano, ben venga una politica che fa “decollare” l’intera Calabria, ma non posso tollerare che il principale aeroporto della Calabria, che il DPR 201/2015 ha inserito tra i 12 scali italiani di particolare rilevanza strategica, negli ultimi anni sia stato bistrattato e trascurato».
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