Su di loro grava l'ipotesi investigativa di aver utilizzato il Comune di Savelli come un bancomat. Perché? Dalla Tesoreria dell'ente, a partire dal 2013 fino ad arrivare al 2023, avrebbero concorso a far partire oltre 300 mandati di pagamento indirizzati ai propri conti correnti e alle aziende a loro riconducibili al punto da provocare un ammanco di 2.830.404,05 euro alle casse municipali.
Di questo devono rispondere le tre persone che ieri si sono viste sequestrare in via preventiva dai carabinieri beni mobili e immobili su disposizione della pubblico ministero della Procura di Crotone, Rosaria Multari. Sotto accusa sono finiti Michele Giudicissi, ex responsabile del settore Finanziario, Contabile e Tributi del Comune di Savelli, Olga Caputo, ex dipendente dell'ente, e Giovanna Panaja, ai quali vengono contestati, a vario titolo, i reati di peculato, falsità ideologica e materiale e autoriciclaggio.
I sigilli sono scattati per una società a Milano, un locale per la ristorazione a Firenze, oltre che su terreni e abitazioni dislocati nella provincia di Crotone. Le indagini hanno preso piede a novembre del 2023, quando il sindaco e il segretario generale del Comune di Savelli denunciarono agli inquirenti un "buco" in bilancio di circa un milione di euro. Tanto è bastato ai militari dell'Arma di Crotone per avviare gli accertamenti sotto il coordinamento della pm Multari. E dalle verifiche condotte sarebbero venuti fuori centinaia di presunti falsi mandati di pagamento, della portata di circa 3 milioni di euro, che l'ente avrebbe emesso nei confronti degli indagati, senza che quest'ultimi avessero mai fornito alcuna prestazione al Comune di Savelli.
I reati contestati sono stati commessi in modo continuato in danno del Comune di Savelli, dal 2013 al 2023. Le indagini, ancora in corso, appuravano la distrazione, reiterata nel tempo, di denaro pubblico per l’importo complessivo di 2.830.404,05 Euro, distrazioni consumate tramite la formazione e l’emissione, da parte degli indagati, di mandati di pagamento falsi (allo stato 320 mandati di pagamento falsi), con cui il denaro pubblico veniva fatto accreditare sui loro conti correnti personali degli indagati o di aziende a loro riconducibili, anziché essere destinato al pagamento delle spese pubbliche del Comune (come quelle delle utenze dell’ENEL o di altre e dei servizi resi all’Ente, e a cui il denaro pubblico era destinato).
Uno degli indagati, poi, reimpiegava parte del denaro pubblico sottratto in un Bar di Firenze, così commettendo il reato di autoriciclaggio.
In particolare, in esecuzione del provvedimento, emesso dalla Procura di Crotone, sono stati sequestrati preventivamente 2 (due) terreni e 4 (quattro) abitazioni, appartenenti o riconducibili agli indagati, oltre a beni di valore (come gioielli e somme di denaro contante rinvenuti agli indagati), mentre, a Milano e a Firenze, sono state sequestrate una società (ubicata in via Montenapoleone, nel Centro Meneghino), riconducibile a 2 (due) indagati e sul cui conto veniva fatto transitare parte del provento dei reati di peculato, e il Bar, sito all’interno della Stazione Ferroviaria di Santa Maria Novella, provento del reato di autoriciclaggio. Infine, a Modena, è stata data esecuzione a un Decreto di Perquisizione con il contestuale sequestro di documentazione probatoria presso gli uffici di uno studio commercialistico associato.
Le investigazioni, ancora in corso, condotte Procura della Repubblica di Crotone con il Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Crotone e il N.O.R.M. di Cirò Marina, hanno portato finora al sequestro di: denaro contante [ammontante a circa 18.000 euro e a 1.300 dollari americani), gioielli e preziosi (tra i quali alcuni orologi di grande pregio delle marche Rolex e Baume & Mercier) nonché dei gioielli della nota marca Bulgari, aventi un valore stimato in non meno di 150.000 euro; ‒conti correnti, società, beni immobili (4 appartamenti e 2 ampi terreni agricoli, aventi un valore stimato in circa 800.000 euro e autovetture - motoveicoli (due autovetture Toyota Rav 4 del 2020 e BMW serie 3 cabrio coupé del 2022, nonché un motociclo Ducati Monster del 2020), messi nella disponibilità dell’Amministratore Giudiziario, nominato dalla Procura della Repubblica di Crotone per gli adempimenti di sua competenza.
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