Catanzaro, Crotone, Vibo

Domenica 24 Novembre 2024

'Ndrangheta, il «sottobosco» di legami inconfessabili per il «salto di qualità» dei clan vibonesi

La maxinchiesta “Rinascita Scott” ha scoperchiato «un vaso di Pandora in cui, da troppo tempo ormai, venivano occultati e assecondati in modo compiacente e silente rapporti tra mafiosi, uomini di Stato infedeli, politici, professionisti e imprenditori». Un «tenebroso sottobosco» in cui alcuni coloro che vivono in questi mondi, che all’apparenza dovrebbero essere distanti, «non solo convivono a stretto contatto, ma hanno anche delle evidenti cointeressenze ramificate e tentacolari in ogni ambito della società». È uno dei passaggi emblematici con cui i giudici del Tribunale collegiale di Vibo che hanno scritto la sentenza “Rinascita Scott” delineano il contesto in cui la ‘ndrangheta vibonese ha compiuto il «salto di qualità». Grazie a «risorse illimitate» e ad alleanze solide e durature «con il mondo dei “colletti bianchi”», la mafia locale si è trasformata in una «potenza economica che va ben al di là dei confini provinciali e regionali». Ma mantenendo sempre ciò che è «la vera essenza della ‘ndrangheta calabrese: il controllo capillare ed asfissiante del territorio». Viene confermato anche stavolta il concetto di «unitarietà» della ‘ndrangheta, non inteso come dipendenza operativa-gerarchica dal Crimine di Polsi, bensì formale, allo scopo di evitare la proliferazione indiscriminata e non “ortodossa” di “cariche” e “doti”. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Catanzaro

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