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Tropea, i riflettori si spostano sui dipendenti del Comune

Continuano le reazioni dopo il commissariamento per mafia

La sede del Comune di Tropea

Alla luce della pubblicazione del decreto di scioglimento del presidente della Repubblica, e soprattutto delle motivazioni emerse dalla relazione del ministro dell’Interno, si è dissolta la cortina di speranza dietro la quale i tropeani si erano trincerati. Erano convinti che si potesse far chiarezza su tutto, ma chi contava sul ricorso, oggi è pronto a gettare la spugna, annichilito dal quadro a tinte opache emerso. Tuttavia, i turisti continuano ad affollare la città, indifferenti che i residenti debbano mandare giù il secondo scioglimento in 8 anni e convivere con la nuova onta. Sulla vicenda intervengono i due ex consiglieri di opposizione Antonio Piserà ed Annunziata Pensabene, oltre ad un ex amministratore che aveva già ufficializzato la candidatura a sindaco, Massimo Cono Pietropaolo. Le motivazioni non hanno colto impreparato Piserà, anche perché dietro vi sono aspetti che ha sempre denunciato; piuttosto spera nella modifica della legge: «Penso che sia necessario cambiarla, perché non può essere colpito solamente il politico. È la seconda volta che vengono citati dipendenti comunali; pertanto bisogna approfondire…» e dunque, per ripristinare la legalità, non “decapitare” soltanto il vertice.

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