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Inchiesta sui rifiuti a Vibo, annullate le misure interdittive per le società dei fratelli Eugenio ed Ortensia Guarascio

Il Tribunale del riesame di Vibo Valentia ha annullato le misure interdittive che erano state adottate nel marzo scorso dal Gip nei confronti di tre società, «Ecocall», «Ecologia oggi» e «4el Group», facenti capo all’imprenditore Eugenio Guarascio, patron del Cosenza calcio, e della sorella Ortensia. Le misure erano state emesse su richiesta della Procura della Repubblica in relazione ad un’inchiesta sul presunto smaltimento su terreni agricoli nelle province di Vibo, Catanzaro e Reggio Calabria di tonnellate di prodotto, qualificato come fertilizzante, ma costituito in realtà da rifiuti. Le società per le quali è stato disposto l’annullamento dell’interdizione sono state difese dagli avvocati Francesco Gambardella, Carlo Sassi, Giovanni Vecchio e Simona La Falce.

"L'annullamento disposto dai giudici del riesame, avendo effetto immediato - affermano i legali in una nota - ha fatto venire meno tutti i presupposti che avevano allertato ed allarmato alcuni enti pubblici con cui le società interessate avevano un rapporto contrattuale di servizi. Infatti le società di Guarascio hanno vinto tutte le rispettive gare bandite per il servizio dello smaltimento dei rifiuti. In particolare tale misura metteva in discussione, inibendola, finanche la prosecuzione dei rapporti già intercorrenti tra le società e gli enti pubblici, con ricadute estremamente negative sia per le stesse società che per gli stessi enti. Si sarebbe determinata, in altri termini, una paralisi totale nella prestazione dei servizi, con le ricadute negative facilmente immaginabili. L'annullamento totale della misura, invece, consente la prosecuzione fisiologica dell’attività imprenditoriale, senza alcun vincolo che limiti il rapporto con gli enti pubblici».

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