Venti condanne, sei assoluzioni e un proscioglimento per prescrizione. Così ha sentenziato questa mattina la gup del Tribunale di Catanzaro, Gabriella Pede, al termine del procedimento di rito abbreviato a carico di 27 imputati scaturito dall'inchiesta "Black wood" della Direzione distrettuale antimafia contro la cosca Ferrazzo di Mesoraca. L'operazione, scattata il 3 ottobre 2022 con 31 arresti eseguiti dai carabinieri, da un lato avrebbe reciso i “tentacoli” che il clan capeggiato dal boss, Mario Donato Ferrazzo, avrebbe allungato sulla lavorazione della legna nella centrale a biomasse di Cutro, "Serravalle Energy", dall'altro sgominato l'ipotizzato traffico di droga da parte della 'ndrina. Invece, nella requisitoria dello scorso 10 novembre, il pubblico ministero Domenico Guarascio aveva chiesto 25 condanne.
La sentenza
Le condanne: a Pietro Fontana sono stati inflitti 14 anni, 1 mese e 10 giorni di carcere; Giovanni Foresta, 8 anni, 1 mese e 10 giorni; Domenico Grano, 1 anno e 4 mesi; Giuseppe Grano, 8 anni e 6 mesi; Rosario Piperno, 8 anni e 2 mesi; Giovanni Corrado, 1 anno, 9 mesi e 10 giorni; Oreste Vona, 2 anni e 8 mesi; Antonio Sirianni, 1 anno, 9 mesi e 10 giorni; Francesco Serrao, 16 anni; Salvatore Serrao, 17 anni e 6 mesi; Pierluca Pollizzi, 7 anni e 4 mesi; Santo Fuoco, 7 anni e 2 mesi; Luigi Mannarino, 14 anni e 4 mesi; Antonio Manfreda, 7 anni e 6 mesi; Francesco Manfreda, 8 anni e 4 mesi; Giuseppe Manfreda, 7 anni e 4 mesi; Vincenzo Mantia, 13 anni e 10 mesi; Fortunato Matarise, 7 anni e 4 mesi; Nicola Miletta, 7 anni e 4 mesi; e Costantino Tallarico, 1 anno e 4 mesi. Assolti: Armando Ferrazzo (chiesta l'assoluzione); Gianfranco Catalano (assoluzione), difeso dall'avvocato Francesco Laratta; Francesco Serra (2 anni e 6 mesi); Massimo Urso (2 anni e 6 mesi); Salvatore Pantò (1 anno , 9 mesi e 10 mesi); e Antonio Cullò (1 anno e 8 mesi). Prosciolto per prescrizione Ernesto Iannone per il quale il pm aveva sollecitato 2 anni di reclusione. Sono stati difesi, tra gli altri, dagli avvocati Mario Nigro, Sergio Rotundo, Pietro Pitari e Aldo Truncè.
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