«Sono molto emozionata perchè assumo sulle mie spalle - che sono piccole però sono anche allenate - un peso e una responsabilità molto grandi. Ovviamente sono onorata di aver ricevuto dal Consiglio superiore della Magistratura questo incarico per dirigere questa antica e prestigiosa Corte d’Appello. Farò di tutto per esserne all’altezza. Certamente non lesinerò nel tempo nè energie per essere al servizio dell’istituzione». Lo ha detto la neo presidente della Corte d’appello di Catanzaro, Concettina Epifanio, che si è insediata questa mattina al Palazzo di giustizia del capoluogo calabrese. Epifanio, che prima di questo nuovo incarico è stata presidente del Tribunale di Palmi, ha illustrato le priorità della sua azione: «Io - ha osservato l’alto magistrato parlando con i giornalisti - ho lavorato 40 anni nel distretto della Corte d’Appello di Reggio Calabria, un territorio che conosco benissimo. Questo non lo conosco ancora, ma lo conoscerò, ci sarà il tempo per conoscerlo, anche perchè c'è tutta la volontà, l’entusiasmo e la passione per conoscere la realtà in cui opererò per i prossimi anni. Ovviamente la priorità è la piaga della criminalità organizzata, che purtroppo ha esteso i suoi gangli tutto il territorio nazionale e non solo. Ma - ha rilevato Epifanio - la priorità è anche la tutela dei diritti dei cittadini, di quelli che magari non sono toccati più da vicino dalla macro criminalità, ma che subisce giorno soprusi e angherie a cui si è portati a dare minore importanza. Anche questi cittadini hanno diritto di avere ascolto e di avere le risposte che attendono».
Infine un passaggio sulla riforma della giustizia approvata dall’ultimo Consiglio dei ministri: «Aspetto intanto di approfondirla. Certamente - ha sostenuto Epifanio - di una cosa sono convinta e lo dirò in tutte le sedi. Questa è una riforma della giustizia che non va nella direzione che tutti avremmo voluto da decenni ormai. Io sono da 40 anni in magistratura e da 40 anni non sento parlare di altro - e non faccio altro che vivere sulla mia persona - di quella che la vera piaga, il vero problema della giustizia e cioè la lentezza dei processi. Questa riforma - ha concluso la neo presidente della Corte d’appello di Catanzaro - non fa nulla, ma proprio nulla in questa direzione, per il resto mi riservo».
Caricamento commenti
Commenta la notizia