La Catanzaro che verrà appare come una visione, ancora in gran parte in corso di mutamento, fatta di nuovo commercio, nuovi servizi, sanità, mobilità sostenibile. In particolare gli occhi sono concentrati sue azioni volte a ridare smalto al centro storico, che nel corso dei decenni ha perso via via la propria posizione “dominante” sia in chiave istituzionale - con il decentramento di molti uffici pubblici, a partire da quelli della Regione - che economica, con la chiusura di diversi esercizi commerciali, anche storici. In questo contesto appare ancora non del tutto delineata la prospettiva del quartiere marinaro, protagonista negli ultimi vent’anni di una crescita significativa sia dal punto di vista demografico che commerciale.
La sua struttura è abbastanza lineare, con le strade dei negozi e della movida nella parte storica, le aree svago, il polo del commercio a Barone e il lungomare, con il mosaico di Mendini, che accoglie prevalentemente bar e attività ristorative. Parlare solo di quartiere marinaro potrebbe quasi apparire riduttivo, potendo paragonarlo già a una città per dimensioni demografiche e territorio. Per questo, probabilmente, ci sarà bisogno di politiche specifiche per l’ulteriore sviluppo e maggiore integrazione di questa parte fondamentale del capoluogo di regione. I settori sui quali si potrà incidere in maniera maggiore sono quelli legati alla portualità, quindi al turismo balneare e naturalistico e ai grandi eventi, grazie al Centro fieristico.
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