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Crotone, ridimensionate le accuse dell'inchiesta “Krimata”: decise 2 condanne e 4 assoluzioni

L’inchiesta su false fatture per frodare sui rimborsi Iva. Cadute le aggravanti mafiose

È terminato con due condanne e quattro assoluzioni il processo di rito abbreviato scaturito dall'inchiesta "Krimata" della Dda di Catanzaro su una presunta organizzazione che, nata all’ombra della cosca Arena-Nicoscia di Isola Capo Rizzuto, dal 2013 al 2018 avrebbe portato diverse imprese cartiere del settore edile ad emettere fatture false per 5 milioni di euro nei confronti degli allora amministratori delle società "Marrelli "Hospital", "Tecnologica" ed "Esperia Tv" e non solo, al fine di frodare lo Stato sul fronte dei rimborsi Iva non dovuti. Così ha deciso ieri il gup distrettuale, Mario Santoemma, che ha accolto solo in parte le richieste del pm, Pasquale Mandolfino, che aveva sollecitato pene per tutti gli imputati.
Il gup al commercialista Francesco Quattromani, ha inflitto 1 anno e 4 mesi di reclusione con pena sospesa. Il professionista, sul quale gravava una richiesta di 5 anni, era accusato di aver fatto parte di un gruppo criminale che avrebbe ideato un sistema di falsa fatturazione per aggirare il Fisco. Per lui è caduta l'aggravante 'ndranghetista.
Assolto poi l'altro commercialista Andrea Valenti (chiesti per lui 4 anni) dalla contestazione del reato associativo. A Giuseppe Cusato sono toccati 2 anni di reclusione rispetto ai 5 anni proposti dal pm. Cusato doveva rispondere di riciclaggio per aver impiegato 106 mila euro derivanti dalla ditta «cartiera» "Pitagora di Guarino Giuseppe".
Sono stati assolti: Carmine Muto (chiesti 6 anni e 6 mesi di detenzione) al quale veniva addebitato di aver gestito la "Pitagora di Guarino Giuseppe" per emettere fatture false verso imprese «inesistenti» per ricevere da quest'ultime pagamenti per oltre 480 mila euro; Salvatore Parisi (sollecitati 6 anni) dall'accusa di usura; e Maria Nesci (chiesti 6 anni ) dalla contestazione di intestazione fittizia dell'azienda "GMC" di Mario Esposito (ritenuto dalla Dda un affiliato degli Arena).

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