S'è concluso con un'assoluzione ed una condanna concordata il processo di secondo grado sul fallimento della “Gs Servizi”, la società di vigilanza e sicurezza di Crotone fallita il 23 marzo del 2016. Così ha stabilito oggi la Corte d'Appello di Catanzaro. Il collegio presieduto da Alessandro Bravi, rigettando il ricorso della Procura di Crotone, da un lato ha confermato l'assoluzione per Giuseppe Sculco, 68enne di Strongoli, dall'accusa di essere stato l'amministratrice di fatto dell'azienda. Mentre dall'altro ha rideterminato la pena pari a 2 anni e 4 mesi di carcere nei confronti di Victoriia Batakrova, 50enne ucraina, l’ex rappresentante legale dell’impresa. Alla donna in primo grado il Tribunale di Crotone aveva inflitto 4 anni di reclusione.
Entrambi gli imputati dovevano rispondere di bancarotta fraudolenta. Dalle indagini condotte dalla Guardia di Finanza di Crotone sarebbero emerse tre operazioni distrattive mirate a svuotare le casse della “Gs Servizi”. Sotto la lente degli inquirenti è finita la cessione, avvenuta il 20 novembre 2015, di un immobile di Isola Capo Rizzuto del valore di 140 mila euro che avrebbe avuto lo scopo di provocare «un pregiudizio ai creditori» della società. Dopodiché, all'attenzione degli investigatori finirono le spese personali per 309.254,91 euro con il denaro che sarebbe stato prelevato da due conti correnti intestati alla “Gs Servizi” e aperti in due banche differenti: 220.416,25 euro sottratti nel 2014, e altri 88.388,66 euro riferiti al 2015. Infine il 13 luglio del 2016, ovvero dopo il crac della ditta, le Fiamme gialle annotarono la vendita di una “Fiat 500” al titolare di una carrozzeria. Giuseppe Sculco è stato assistito dall’avvocato Mario Nigro.
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