Continua a tenere banco la vicenda della Satel dei fratelli Salimbeni che lunedì mattina hanno chiuso i cancelli della loro azienda, da anni impegnata nel campo delle Telecomunicazioni, manifestando – attraverso Carmelo Salimbeni, che è uno dei titolari – la volontà di sospendere l’attività a causa di «offese e calunnie che si ripetono, ormai, continuamente».
La vicenda che ha fatto precipitare la situazione e che si inserisce nel clima velenoso di una campagna elettorale decisamente sopra le righe è stato un volantino anonimo diffuso al termine di un comizio di “Città Futura” nella serata di venerdì scorso. Si tratterebbe di un foglio nel cui testo – come ha denunciato ai carabinieri della Stazione di Mileto il sindaco Salvatore Fortunato Giordano – figurerebbero «ignobili affermazioni» alla sua persona e ad altri. Nel volantino in questione – come ha confermato, uno dei titolari della ditta – ci sono «offese anche contro di noi, al punto che dopo gli attentati, di cui uno a colpi di kalashnikov, e le insinuazioni non ce la facciamo più ad andare avanti». Da qui la decisione dell’azienda di chiudere lunedì mattina in cancelli (ieri riaperti per chiuedere le commesse in corso).
A seguire vi è stata una pacifica protesta degli ottanta operai che temendo di perdere il lavoro hanno investito della questione le autorità, tra cui il Prefetto. Nell'immediatezza solidarietà alla ditta Salimbeni e alle altre imprese «colpite», con riferimento ai contenuti dello scritto anonimo, «da questi atti ignobili», è stata espressa dal sindaco Giordano.
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