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Calabria, ceduto il ramo d’azienda dell’Abramo Customer Care: ecco cosa cambia

L’operazione non convince i sindacati per il basso numero di lavoratori calabresi coinvolti (circa 200) rispetto agli attuali contrattualizzati. Enosi Holding e Steel Telecom acquistano la “parte” che gestisce la commessa Tim

La cessione di parte dell’Abramo Customer Care non convince i sindacati. Soprattutto per il basso numero di lavoratori che coinvolgerebbe rispetto agli attuali contrattualizzati. Ecco perché le segreterie nazionali di Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil hanno chiesto ai commissari e al Ministero per le Imprese, la convocazione di un incontro urgente proprio per discutere della vertenza che in Calabria riguarda mille lavoratori.
La novità di ieri al centro del dibattito è la vendita del ramo di azienda della Abramo Customer Care, che gestisce la commessa Tim, alla cordata composta da Enosi Holding srl e Steel Telecom srl. Quello che lascia perplessi i sindacati sono i numeri comunicati dagli stessi commissari Federica Trovato, Silvia Bocci e Tiziano Onesti ai rappresentanti dei lavoratori. Degli attuali 1.000 dipendenti Abramo impiegati su diverse commesse e in tre siti differenti (Crotone, Settingiano e Montalto Uffugo), ne passeranno alla newco poco più di 200. Secondo quanto reso noto dai commissari, infatti, Enosi Holding e Steel Telecom «tramite l'offerta di acquisto vincolante, intendono rilevare la titolarità del contratto afferente il committente Tim che implica il trasferimento di un numero di lavoratori pari a 90 operatori di call center, 14 team leader e 125 collaboratori, oltre agli assets aziendali».
«Accettare questa condizione – è stato il commento di Andrea Ranieri della Uilcom Uil Calabria – significa per noi accettare una sconfitta. Noi siamo assolutamente disposti ad ascoltare ogni tipo di soluzione ma questa deve considerare l’intero perimetro aziendale e non una piccola parte di lavoratori. Anche perché la sensazione è che non si tratti di «possibilità» aziendali ma di scelte precise, che non ci convincono. Chiarimenti in questo senso chiederemo ai tavoli nazionali». I commissari hanno anche fornito delle informazioni utili sul contratto offerto dalle due aziende acquirenti, che dovrebbe partire a luglio. Si tratta dunque di «un modello di impiego part-time di 4 ore giornaliere per i lavoratori dipendenti, fatta eccezione per le risorse inquadrate come team leader, anche al fine di raggiungere l’obiettivo di massimizzare il numero delle assunzioni, pur mantenendo una struttura dei costi sostenibile».

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