Accurata, congrua e non illogica, così si esprime la Corte di Cassazione sulla individuazione e identificazione di Marco Gallo quale autore dell'omicidio di Gregorio Mezzatesta, 53enne ucciso a colpi di pistola in via Milano a Catanzaro il 24 giugno del 2017. Lo si legge nelle motivazioni della sentenza con cui il 31 gennaio scorso la Cassazione ha reso definitiva la condanna all’ergastolo per Gallo rigettando rigettato il ricorso presentato dagli avvocati Francesco Siclari e Antonello Mancuso.
Secondo la ricostruzione fatta dalla Dda di Catanzaro il giorno dell’omicidio, in sella a una moto da enduro, Gallo ha seguito Mezzatesta, che viaggiava in auto con un suo collega, da Tiriolo fino a Catanzaro. Giunti davanti alla sede delle Ferrovie della Calabria il killer rimasto in sella alla moto e con il casco integrale ben calato si è avvicinato al lato passeggero dove si trovava seduto Mezzatesta e ha fatto fuoco contro di lui per sette volte. Per mesi gli investigatori dell’Arma hanno lavorato sulle immagini di centinaia di telecamere di sicurezza per ricostruire tutti i passaggi della fuga e dare un nome e un volto al killer. Fino al fotogramma decisivo, quando l’uomo ormai giunto a Lamezia, è sceso dalla moto togliendosi il casco. Una volta individuato il sospettato nella persona di Gallo, si è proceduto ad approfondire ulteriori aspetti, anche con la geolocalizzazione del suo smartphone, arrivando infine all’arresto, avvenuto il 31 luglio 2017.
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