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Catanzaro, centro storico e nuova mobilità: il dossier sul tavolo del sindaco

Si apre la riflessione tra isola pedonale permanente e viabilità alternativa. Le scelte dovranno salvaguardare l’evoluzione dell’economia urbana. La chiusura al traffico di una parte di corso richiederà diverse azioni

La stagione estiva ormai alle porte sarà probabilmente l’occasione per riflettere sull’idea di mobilità che s’intende applicare nel centro storico. Da settembre in poi ci sarà il tempo per applicare misure e tentare eventuali nuove sperimentazioni tra isole pedonali permanenti o meno nelle vie del centro.
Nel frattempo, dunque, questo è il momento dell’analisi. Conclusa la fase degli incontri sull’argomento, che hanno coinvolto operatori commerciali, categorie professionali, società pubbliche e private ed enti, per l’amministrazione è l’ora delle riflessioni sul materiale raccolto. L’iniziativa coordinata dall’assessore alle Attività economiche Antonio Borelli, che ha visto la partecipazione dell’esperto di mobilità Lorenzo Bertuccio, ha in effetti consentito, attraverso sondaggi e incontri, di toccare con mano la realtà, fra criticità e punti di forza, e di raccogliere proposte ma anche le perplessità del caso (che non sono mancate).
Adesso toccherà alla politica trarre le conclusioni e indicare la strada da seguire. Se l’amministrazione guidata dal sindaco Nicola Fiorita non ha mai nascosto la volontà di applicare la pedonalizzazione quale criterio di fondo per valorizzare il centro storico e per andare verso una mobilità sostenibile, è pur vero che tale percorso richiederà ancora una certa metabolizzazione e interventi concreti sugli assetti viari dell’area prima di poter essere applicata in maniera permanente su una porzione di corso Mazzini. In un primo momento si era infatti deciso di partire con la chiusura al traffico in maniera definitiva del tratto di corso tra le piazze Grimaldi e Santa Caterina a partire dal 1. maggio scorso, appuntamento poi rinviato perché, di fatto, la città non è ancora pronta a sostenere la viabilità alternativa: c’è una funicolare da potenziare per far sì che il servizio sia stabile, ci sono arredi urbani da predisporre nell’ambito di un progetto per l’area da chiudere al traffico, c’è una mobilità (e il trasporto pubblico) da ridisegnare per evitare che la circolazione si ingolfi e servono anche parcheggi adeguati. Non basterà, insomma, uno schiocco di dita per fare tutto ciò.

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