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Pizzo, il mare si tinge di verde. l’Arpacal esegue nuove analisi

L’intervento dopo le segnalazioni a Colamaio. Gli operatori chiedono maggiori controlli

Mare limpido alla Marina e verde bottiglia a Colamaio. Stesso territorio ma “colorazioni” diverse. E se imprenditori balneari e turisti già fanno udire le loro rimostranze nelle spiagge adiacenti alle pinete Colamaio 1 e 2, l’Arpacal prontamente si attiva per dare risposte: ieri ha organizzato un controllo con campionamento, per accertare la qualità dell’acqua di balneazione. Ed oggi si conoscerà già l’esito della parte batteriologica, quella chimica richiederà invece più tempo.
Dunque sarà il rapporto di prova Arpacal a decretare la salute del mare. Anche se ben si sa dell'eutrofizzazione in zona, visto che è un fenomeno che fa troppo spesso capolino negli ultimi anni. Lente sul fiume Angitola che scarica i nutrienti, oltre ai fertilizzanti usati in agricoltura... una risposta “naturale” indotta da una pressione antropica. Naturalmente il riscontro sarà fornito dalle analisi. L’idrodinamismo da una parte e la clorofilla dall’altra non fanno che sviluppare il fenomeno.
Siamo ancora all’inizio della stagione turistica ma gli operatori di settore vogliono che si aggredisca subito il problema: hanno già perso molti soldi l’anno scorso, tra investimenti scarsamente ammortizzati con le entrate, tasse da pagare (molti alle prese con i piani di rientro in materia di tributi comunali) e la precarietà delle concessioni balneari, parzialmente rincuorati dalla posizione assunta dal governatore Occhiuto, il quale ritiene che in Calabria non sussistano i presupposti per l’applicazione della direttiva Bolkestein.

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