La società “Maio Guglielmo”, ora Dupont Energetica, insiste per realizzare una discarica per rifiuti pericolosi e non pericolosi in località Giammiglione. E lo fa rivolgendosi al Tar della Calabria per chiedere l'annullamento, previa sospensione, del provvedimento col quale la Regione, lo scorso 22 aprile, ha negato all'impresa abruzzese il giudizio di compatibilità ambientale e l'autorizzazione integrata ambientale per portare avanti il suo progetto imprenditoriale.
L'obiettivo dell'azienda guidata da Camillo D'Alessandro è quello di costruire un impianto di smaltimento che, su tutti, possa ospitare le scorie pericolose provenienti dalla bonifica del Sito di interesse nazionale di Crotone-Cassano-Cerchiara. Un proposito che la “Dupont Energetica” ha ribadito in una nota trasmessa ieri agli enti pubblici e alle amministrazioni locali. Nel documento vengono spiegate le ragioni per le quali la società ha di recente inviato il progetto di discarica al ministero dell'Ambiente e della Sicurezza energetica in occasione della conferenza dei servizi decisoria in programma domani in cui si discuterà dello stralcio del Piano operativo di bonifica Fase 2. L'azienda ritiene che la nascita dell'impianto a cavallo tra Crotone e Scandale «determinerebbe» dei «vantaggi» per superare la «crisi ambientale» del Sin. In quanto consentirebbe all'Eni Rewind di avere una discarica dove conferire i rifiuti dell'area industriale dismessa al punto da sbloccare lo stallo in cui versa l'iter di bonifica.
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