Anche Vincenzo Sculco è finito a processo. Ieri la giudice per le udienze preliminari di Catanzaro, Sara Merlini, ha rinviato a giudizio il 72enne ex consigliere regionale coinvolto nel procedimento scaturito dall'inchiesta "Glicine Acheronte" coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro. Per lui il dibattimento inizierà il 9 ottobre davanti al Tribunale di Crotone. Sculco, la cui posizione era stata stralciata per motivi di salute, sarà quindi giudicato insieme agli altri 100 imputati che due giorni fa sono stati mandati a processo dalla gup Merlini.
Ma l'udienza di ieri s'è aperta con le dichiarazioni spontanee rilasciate dal fondatore del movimento dei Demokratici. Il quale, per circa un'ora e mezza, ha negato tutti gli addebiti che gli vengono mossi dai pubblici ministeri. Il 72enne deve rispondere di essere stato il promotore di un presunto comitato d'affari, formato da politici, imprenditori e persone in odor di ’ndrangheta, che per anni avrebbe utilizzato le istituzioni pubbliche per fini elettorali. E davanti alla giudice, Sculco s'è difeso a lungo rispedendo al mittente, su tutti, l'accusa di aver agevolato la cosca Megna di Papanice quando a maggio del 2019 il Comune di Crotone affidò la gestione della fiera mariana alla società "La Rosa Fiere".
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