Reazioni forti e dure polemiche per le dichiarazioni del deputato Domenico Furgiuele (Lega) che è intervenuto criticamente a proposito dell’incontro sull’autonomia differenziata svoltosi tra il vescovo diocesano, mons. Serafino Parisi, e gli scout dell’Agesci Reventino. Sul dibattito sviluppatosi nel salone del seminario vescovile, il parlamentare così si è espresso: «Siamo storicamente abituati alla dialettica; siamo meno avvezzi alle trattazioni a senso unico delle vicende politiche, specie quando esse si intersecano con l’architettura dello Stato.
Un’istituzione morale dovrebbe favorire il confronto, anziché sentenziare senza aver ascoltato le altre campane. Avrei apprezzato l’interventismo di oggi anche in occasione della riforma del titolo V e dei macelli attuativi che ne sono derivati con la conseguenza palpabile di una divisione dell’Italia in due o tre tronconi». Per Furgiuele «non è l’autonomia differenziata che ha prodotto l’attuale divario tra Nord e Sud, ma quella serie di riforme e riformicchie verso le quali – insiste il deputato – non ci risulta che certe autorità ebbero lo stesso piglio masanelliano di adesso, anzi alcune addirittura ne benedirono l’avvento».
Sulle esternazioni del deputato, la componente della segreteria cittadina del Pd Milena Liotta asserisce: «L’onorevole Furgiuele si spinge, senza alcun pudore, a bacchettare il vescovo e gli scout per aver osato trattare un tema di rilevante importanza sociale. Con un’arroganza senza limiti censura la libertà di dibattito all’interno di una organizzazione che fa della solidarietà e della sussidiarietà la sua cifra principale.
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