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Crotone, provati i reati di bancarotta legati al crac della “Gres 2000”: ma accuse prescritte

I reati di bancarotta legati al crac della società "Gres 2000" di Crotone sono stati provati. Ma le condotte illecite non sono più sanzionabili perché le accuse mosse ai tre ex vertici dell’azienda specializzata nella produzione di piastrelle si sono prescritte il 12 luglio 2023.
Lo ha sancito la quinta sezione penale della Corte di Cassazione che ha annullato le condanne inflitte dalla Corte d'Appello di Catanzaro il 27 aprile 2023 agli allora tre manager dell'impresa che fallì il 10 febbraio 2010 lasciando a casa 191 lavoratori. Sono stati quindi scagionati per prescrizione: Vittorio Borelli (67enne di Modena), l'ex amministratore unico della "Gres 2000", al quale in secondo grado vennero comminati 5 anni di carcere; Giuseppe Della Putta (82enne, Catania), già presidente del consiglio di amministrazione della società, condannato a 4 anni di carcere; e Fausto Tarozzi (88enne, Modena), all'epoca componente del consiglio di amministrazione dell'azienda, a cui furono comminati 3 anni di detenzione. Dovevano rispondere, a vario titolo, di bancarotta fraudolenta per distrazione, bancarotta fraudolenta documentale e bancarotta impropria da infedeltà patrimoniale. La Suprema Corte, valutando infondati i ricorsi difensivi presentati dagli ex amministratori, ha confermato i raggiri che condussero al crac la "Gres 2000", poi diventata "La Ceramica di Crotone".

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