Sarebbero state le aziende private a scrivere il capitolato per la gara d’appalto da otto milioni di euro per il noleggio di due Pet destinate all'ospedale Pugliese Ciaccio e al policlinico Mater Domini. È quanto emerge dall'inchiesta Sartoria condotta dalla Guardia di Finanza. Una gara che il gip Gilda Romano non esita a definire «fortemente inquinata». Turbativa d’asta è l'accusa nei confronti di Giuseppe Lucio Cascini, primario di Medicina nucleare al Mater Domini; Vincenzo Militano, medico che ha collaborato per predisporre la documentazione per il Pugliese; Ciro Oliviero, rappresentante legale della Holyver Diagnostics e agente di commercio della Siemens Healthcare srl; Raffaele Rufolo, dipendente della Siemens Healthcare srl e, all’epoca dei fatti, territory manager per il Sud Italia della società; Daniela Madesani, Cristina Rebaudengo e Roberta Facca, dipendenti di Siemens Healthcare srl. Nella ricostruzione della Procura Oliviero, Facca, Rebaudengo, Madesani e Rufolo avrebbero fornito «supporto tecnico e logistico nell’attività di redazione della documentazione di gara». Sarebbero stati proprio i rappresentanti delle ditte private a «predisporre griglie e capitolato nonché l’importo a base d’asta, al fine di consentire l’aggiudicazione della gara alla Siemens Healthcare srl». I documenti per la gara del Mater Domini preparati negli uffici della società sarebbero poi stati consegnati a Catanzaro a Cascini. Per il Pugliese sarebbe stato invece Militano a parlare «per conto della Siemens, con Puntieri» che era il manager incaricato di predisporre la documentazione tecnica di gara. Anche in questo caso la documentazione di gara sarebbe stata predisposta da Oliviero con il contributo dei dipendenti della Siemens.
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