La «sceneggiata» del candidato che dice di essere preparato «sulla pesca al tonno» è quella in cui si toccano, secondo il gip, i «più bassi livelli di degrado». Ma ci sono anche altre procedure di selezione per il conferimento di incarichi di prestazioni occasionali finite nelle carte dell’inchiesta “Sartoria” su presunti appalti e concorsi truccati all’Azienda ospedaliero universitaria del capoluogo. Sarebbero tutte piegate «all’intendimento esclusivo» di Lucio Cascini, primario di Medicina nucleare al “Mater Domini” per cui sono stati disposti gli arresti domiciliari, di «favorire» determinate persone. Nelle selezioni richiamate in diversi capi d’imputazione contestati dalla Procura di Catanzaro all’esito delle indagini della Guardia di finanza il gip ravvisa la «chiara e pregnante regia» di Cascini. Tanto che in una conversazione intercettata, lui e un altro componente della commissione di una di queste procedure a un certo punto «placidamente ammettono» di redigere documenti «inventandone» il contenuto e utilizzando come linea guida proprio il curriculum di «qualcuno». In questo modo «Cascini individua i dati che saranno premiati ed i punti che saranno dati alle varie competenze curriculari dei futuri partecipanti, in maniera tale che il loro pupillo» avrebbe avuto punteggi elevati. Le frasi riportate nelle carte sono piuttosto eloquenti: «Debbo utilizzare qualcosa che gli possa attribuire il punteggio». Oppure: «Io 3 punti ce li voglio dare, hai capito?». E ancora: «Ci sono dei criteri? ce i dobbiamo inventà». La conclusione dell’interlocutore è «plastica» secondo il gip: «Siamo dei pazzi se riesce sta cosa».
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