Un'organizzazione dedita a compiere numerosi furti di bestiame e attrezzature agricole con i "colpi" che sarebbero stati messi a segno nel 2014 tra Roccabernarda ed alcuni comuni limitrofi dell'entroterra crotonese.
È questa la ricostruzione che ieri il pubblico ministero, Pasquale Festa, ha esposto davanti al Tribunale di Crotone ripercorrendo le accuse che fanno parte del processo a carico dei 10 imputati scaturito da uno stralcio dell’inchiesta “Trigarium”. Si tratta dell'operazione con la quale, il 30 luglio 2018, la Dda di Catanzaro mise sotto scacco la cosca Bagnato di Roccabernarda e che nel 2022 portò a 14 condanne definitive. Al termine della requisitoria, il pm ha chiesto 5 condanne e 5 assoluzioni.
Le richieste di condanna del pm: per Antonio Santo Bagnato proposti 3 anni e 5 mesi di carcere; Antonio Marrazzo, 1 anno e 2 mesi; Maurizio Bilotta, 3 anni e 1 mese; il collaboratore di giustizia Domenico Iaquinta, 4 mesi e 10 giorni; e Valenti Carcea, 3 anni. Il pm ministero ha chiesto di assolvere: Luigi Ciampà, Salvatore Aprigliano, Vincenzo Bonofiglio, Antonio Carvelli e Jonut Secelenau.
Scopri di più nell’edizione digitale
Per leggere tutto acquista il quotidiano o scarica la versione digitale.
Caricamento commenti
Commenta la notizia