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Bufera giudiziaria sul Comune di Ricadi. Dai Bilanci in rosso alle accuse di falso

Indagati il sindaco, un consigliere, il segretario e altre quattro persone. Tripodi si trincera nel silenzio. L’opposizione invoca chiarezza

Sono accusati di falso ideologico e falsità materiale commessa da pubblico ufficiale in atto pubblico il sindaco Nicola Antonio Tripodi, il consigliere comunale Daniele Piraino, l’ex responsabile Utc Vincenzo Calzona, il segretario comunale Filippo Potenza, l’assistente al Rup pro-tempore dell’Ente Pietro De Rito, il responsabile dell’ufficio tributi Pasquale Schiariti ed il responsabile dell’area amministrativa, Nicola Paluci.

Tutti sono stati iscritti nel registro degli indagati e destinatari del decreto di perquisizione domiciliare. Perché oltre alla perquisizione presso l'Ente, gli uomini della Guardia di finanza coordinati dalla Procura di Vibo hanno voluto estendere le verifiche negli immobili, anche se potrebbe essersi trattato di un atto dovuto. Ai rispettivi legali, come spiegato dall’avvocato Giacinto Inzillo che difende Potenza, è arrivata ieri mattina la notifica, ma monca del capo d’imputazione. Infatti il decreto che autorizza la perquisizione reca, secondo quanto affermato dal legale, soltanto l'indicazione degli articoli e l’epoca in cui sarebbero stati commessi i reati (2022); notificato altresì il verbale di identificazione degli indagati, ma senza ulteriori dettagli.
Avviata nella mattinata di mercoledì e protratta ben oltre le 19,30, l’operazione in cui è sfociata l’indagine di cui sono titolari i militari del Nucleo di polizia economico finanziario di Vibo è scaturita verosimilmente a seguito di numerosi esposti presentati in Procura. Le ipotesi investigative su cui lavorano le Fiamme gialle ruoterebbero attorno alle posizioni di alcuni dipendenti comunali e al bilancio del 2022, oltre ad appalti pubblici e concorsi. Oltre alle presenze e alle tipologie di contratto, è stata verificata la posizione di ciascun dipendente ed acquisiti gli orari di servizio e i permessi, il che farebbe pensare a un’ipotesi di assenteismo.

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