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Estorsione ad un ristoratore di Girifalco. Pene confermate per Ielapi e Conte

Nel 2019 pretesero 3.000 euro con la minaccia di far saltare il locale. I giudici della Cassazione hanno dichiarato i ricorsi inammissibili in quanto manifestamente infondati e meramente reiterativi

Sono state confermate dalla Cassazione le sentenze di condanna emesse nei confronti di Sandro Ielapi, 49 anni, e Salvatore Conte 58 anni, di Girifalco, imputati per estorsione aggravata dalla modalità mafiosa commessa ai danni di un noto ristoratore del posto.
La Corte Suprema ha respinto i ricorsi presentati dai legali di Ielapi e Conte contro la sentenza della Corte d’Appello di Catanzaro del 24 ottobre 2023 con cui erano stati condannati rispettivamente alla pena di 11 anni e 3 mesi e di 6 anni di reclusione (in primo grado Ielapi era stato condannato a 13 anni e 6 mesi e Conte a 9 anni).
I ricorsi sono stati dichiarati inammissibili, in quanto «manifestamente infondati e meramente reiterativi - si legge nelle motivazioni della sentenza - degli argomenti spesi nel merito e rigettati dalla Corte territoriale con congrua e puntuale motivazione».

I fatti risalgono all’autunno 2019, quando all’alba del 23 novembre i carabinieri del Nucleo investigativo del Comando provinciale di Catanzaro, unitamente ai carabinieri della Compagnia di Girifalco, trassero in arresto Ielapi e Conte, con l’accusa di estorsione aggravata dal metodo mafioso, a seguito della denuncia del coraggioso ristoratore che, stanco delle continue richieste di denaro, si era rivolto alle forze dell’ordine. «Devi pagare 1.500 euro il primo agosto e 1.500 euro il primo dicembre, altrimenti qui salta tutto».

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