Come anticipato nei giorni scorsi, la Provincia di Vibo va in giudizio contro la Regione in relazione alla restituzione dei fondi post emergenza alluvionale del 2006. La Regione ha chiesto a palazzo Ex Enel la restituzione delle somme derivanti dall’Accordo di programma quadro “Sviluppo locale Vibo Valentia-Programma emergenza alluvionale del 3 luglio 2006”, considerate inutilizzate. Mediante quell’accordo, la Provincia aveva ottenuto dal Dipartimento di Protezione civile regionale 9,8 milioni di euro totali per la messa in sicurezza del territorio dopo i tragici nubifragi che colpirono le Marinate Vibonesi. Da quanto risulta alla Regione, sarebbero ancora inutilizzati ben 1,6 milioni di euro: somma di cui ora si chiede la restituzione. Il presidente della Provincia, Corrado L’Andolina, ha deliberato di adire le vie legali. «La Regione rivuole indietro 1,6 milioni di euro circa - spiega L’Andolina - ma di tale somma 1 milione è già accantonato; 200mila euro saranno oggetto di rendicontazione, ragion per cui in contenzioso andranno solo 400mila euro». Il presidente della Provincia ha dalla sua la determina con la ricognizione conclusiva delle risorse utilizzate e delle economie relative all’Apq. Ma andiamo con ordine.
La Provincia aveva ottenuto due finanziamenti da suddividere in altrettanti filoni di interventi: il primo, di 2,8 milioni di euro, riguardava i lavori di ripristino officiosità idraulica in corrispondenza degli attraversamenti stradali dei fossi Cutura, Antonucci, Calzone, fiume Sant’Anna e la sistemazione idraulica della fiumara Trainiti; il secondo, di 7 milioni di euro, per il ripristino dell’officiosità idraulica dei fossi Calzone, Antonucci, Cutura, Trainiti/Candrilli e per il consolidamento della zona in frana sul versante est di Vibo.
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