Continua a far discutere lo stand-by che da mesi, ormai, almeno da aprile, sta bloccando alcune attività fondamentali al centro Screening dell’ospedale lametino: la carenza d’organico, qualche pensionamento più o meno recente, stanno infatti ingrossando le fila delle liste d’attesa per un centinaio di pazienti che – già positive ai risultati dello screening cervicale e del Pap-Test – attendono ancora la possibilità di effettuare colposcopia o biopsia, tutti esami diagnostici fondamentali ai fini della prevenzione oncologica.
«La prevenzione oncologica attraverso lo screening è fondamentale e di notevole importanza come ribadito dalla scienza» ha dichiarato sull’argomento Pasqualina Ventura, segretaria provinciale di Exit Sovranità per l’Italia «e può davvero in molti casi salvare la vita o evitare conseguenze ancora più serie per un malato. Ritengo davvero grave» prosegue Ventura «il fatto che nel nostro ospedale di Lamezia gli esami di screening siano fermi per carenza nell’organico nella struttura interessata. Non solo si deve fare i conti con le liste di attesa spesso segnate alle calende greche per i richiedenti bisognosi di urgenti controlli, ma lo stop alle attività di prevenzione presso il centro di Lamezia aggrava ancora di più il tutto. Troppe carenze si stanno manifestando in una lotta come quella contro il cancro che vede nel nostro nosocomio medici e personali veramente all’altezza della situazione ma che purtroppo devono fare i conti con i deficit strutturali della sanità».
Da qui l’appello, al commissario ad acta Roberto Occhiuto, per risolvere al più presto la situazione, «la salute deve essere un diritto garantito a tutti e specie nella prevenzione delle neoplasie non ci si può permettere disattenzioni o indifferenza».
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