Si insedieranno domani i tre commissari che guideranno il Comune di Stefanaconi almeno per i prossimi 18 mesi, prorogabili di ulteriori 6. L’invio della triade commissariale-che sarà composta da due viceprefetti e da un funzionario economico-finanziario- fa seguito alla scioglimento degli organi elettivi dell’Ente (ossia del sindaco e del Consiglio comunale) disposto dal Consiglio dei Ministri per le sospette ingerenze mafiose emerse dagli accertamenti condotti all’interno dell’Ente. Da settembre scorso, infatti, al Comune era a lavoro la commissione di accesso agli atti inviata dal prefetto di Vibo Valentia, Paolo Giovanni Grieco, per vagliare la situazione circa sospette infiltrazioni mafiose. Al vaglio della commissione i rapporti, le parentele e le frequentazioni del sindaco Solano e degli altri amministratori, ma anche gli atti relativi ad appalti, ad affidamenti, al rilascio di licenze in materia edilizia e commerciale, nonché su contributi ed altre erogazioni economiche.
I riflettori sul Comune di Stefanaconi si sono accesi con l’inchiesta “Petrol Mafie”, condotta dalla Dda di Catanzaro, nella quale è stato coinvolto il sindaco Salvatore Solano e il suo cugino Giuseppe D’Amico (quest’ultimo condannato a 30 anni per associazione mafiosa e narcotraffico).
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