Non solo un nuovo impianto di depurazione ma un più articolato allaccio delle condotte fognarie, che consenta a Catanzaro di uscire dalla procedura d’infrazione dell’Unione europea, risalente al 2004. È stato questo il tema del confronto alla Cittadella tra il subcommissario alla depurazione Antonino Daffinà - accompagnato dai responsabili tecnici e il coordinatore delle attività del suo ufficio - e il sindaco Nicola Fiorita, con il suo staff di esperti: l’ingegner Giovanni Laganà, il capo di Gabinetto Pasquale Squillace, l’ingegnera Daniela Dal Soglio.
«I rapporti con le principali realtà territoriali – ha puntualizzato Daffinà – rivestono particolare preminenza, specie nella programmazione di un intervento da eseguire su un tessuto ampiamente urbanizzato, curando le interazioni con la comunità, con i residenti e con le attività economico-produttive presenti sul territorio».
In primis, è stato illustrato il piano programmatico su cui sarà impostato l’intervento per svariate decine di milioni di euro, la cui cornice coinvolgerà l’intero territorio e prevederà interventi work in progress, suddivisi in lotti funzionali. Tecnici e amministratori, infatti, hanno evidenziato come i punti nodali dell’opera, per 120mila abitanti equivalenti, siano legati alla necessità di integrare le reti fognanti nel tessuto urbano ed extraurbano per decine di chilometri.
Per quel che attiene alla parte legata alla depurazione, invece, sono emerse novità significative. Su tutte, la necessità di eliminare e riconvertire l’attuale impianto di località Verghello che tanti problemi ha causato, prevedendone lo spostamento in un’area meno impattante.
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