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Rifiuti a Catanzaro, ancora tensione in Comune

Riunione in Commissione con i sindacati che chiedono il ritiro del bando, l’assessore disponibile ad alcune modifiche. Chiuso il caso Monteverdi? Confronto «sugli obiettivi» con il sindaco

Giorni caldissimi a Palazzo De Nobili e non solo per le temperature. Una prova di tenuta per il sindaco Nicola Fiorita e la sua maggioranza prima dell’atteso “tagliando” anticipato da settimane ma mai portato in porto. Due in particolare le matasse da sciogliere: il pasticciaccio del bando per i rifiuti e le ventilate dimissioni dell’assessora alla Cultura Donatella Monteverdi (e non è detto che le due vicende non siano legate).

La riunione

Toni accesi ieri mattina durante la commissione Ambiente. All’ordine del giorno proprio il bando per la raccolta rifiuti preparato dall’assessore Giorgio Arcuri e dagli uffici. Presenti proprio l’assessore, il dirigente al ramo ma anche le rappresentanze sindacali dei lavoratori. Il dibattito non ha fatto mancare momenti di tensione. Da parte sua Arcuri avrebbe dato, secondo quanto si apprende, la sua disponibilità a effettuare alcune modifiche al documento contestato. Ma per i consiglieri di opposizione e per le organizzazioni sindacali non basta: il bando deve essere ritirato. Diversa sarebbe invece la posizione del sindaco Fiorita. Pur non avendo rilasciato dichiarazioni ufficiali, secondo quanto trapelato l’intenzione del primo cittadino sarebbe quella di sospendere il bando in attesa di ottenere un parere dell’Autorità nazionale anticorruzione. Servirebbero però almeno sessanta giorni di attesa, troppi forse per riuscire a garantire l’equilibrio nella sua maggioranza. Nei giorni scorsi infatti per ben due volte il Partito democratico ha pubblicamente sollevato dubbi sulla legittimità del bando, subito dopo anche il Psi ha chiesto un incontro chiarificatore al sindaco Fiorita. In particolare sono due i punti che hanno attirato critiche: il rischio di veder perdere circa 40 posti di lavoro nel passaggio alla nuova ditta e l’abbassamento dei livelli contrattuali. Insomma licenziamenti e demansionamenti inaccettabili secondo sindacati, lavoratori e consiglieri comunali.

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