Luglio fiacco per il turismo nel Basso Ionio soveratese. Parzialmente deluse le aspettative degli operatori turistici della zona che ora sperano nell’exploit del mese di agosto che, tradizionalmente, è più generoso. A tracciare un primo bilancio della stagione estiva ancora in corso è il referente dell’associazione di operatori turistici Riviera e Borghi degli Angeli, molto operativi sul territorio e promotori di un turismo non solo balneare, Guerino Nisticò. «Turisticamente parlando - ha detto - abbiamo avuto il peggior luglio di sempre, escluse alcune località turistiche tirreniche, che non conoscono flessioni e che mantengono standard alti. Per il resto, la situazione non è affatto rosea, e non solo nel nostro comprensorio. Se è vero che la crisi morde, e che molte famiglie italiane spendono meno soldi per le vacanze, è vero anche - ha spiegato - che nella nostra regione esistono ancora purtroppo degli ostacoli che impediscono al turismo di decollare come potrebbe».
I problemi elencati sono tanti e le questioni ataviche. Per quanto riguarda più da vicino il territorio del Basso Ionio, le criticità sono legate alle carenze note nel settore delle infrastrutture e dei trasporti, che acuiscono l’isolamento, e che aggravano una crisi economica permanente e l’emigrazione giovanile qualificata che impoverisce il territorio, riducendo drasticamente le possibilità di sviluppo e di crescita. «Più in generale, estendendo l’analisi all’intera Calabria - ha detto Nisticò - ci sono problemi strutturali, di sistema, che rendono di fatto la nostra regione inaccessibile turisticamente parlando. Basti pensare che, a livello nazionale e internazionale, sono ancora pochi i voli diretti dalle grandi città europee e soprattutto sono molto costosi».
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