Il commissario straordinario del Sin di Crotone si deve dimettere. E con lui anche il ministro dell'Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin. A chiedere un passo indietro dei due rappresentanti istituzionali è stato ieri il sindaco, Vincenzo Voce. Che, qualche ora prima, era stato criticato “indirettamente” dallo stesso Errigo per aver «sbandierato sui giornali» di voler ricorrere al Tar contro il decreto del Mase che ha approvato il progetto stralcio del Piano operativo di bonifica Fase 2 presentato dall'Eni Rewind.
Il provvedimento emesso dal dicastero ha autorizzato la società del Cane a sei zampe a rimuovere i rifiuti pericolosi e non pericolosi dalla discarica fronte mare ex Pertusola-Armeria e a mettere in sicurezza le zone interne degli stabilimenti ex Pertusola Nord ed ex Agricoltura. «Ritengo che lo scouting – ha protestato il primo cittadino – ovvero la ricerca di discariche in Italia e all’estero, per portare i rifiuti fuori regione non sia stata fatta adeguatamente». Un'attività che secondo Voce il commissario «non ha fatto» nonostante esistano «discariche anche all’estero, in Norvegia, in Svezia, in Austria dove, ad esempio, stanno portando i rifiuti della bonifica dell’ex area Falk» in Lombardia. Da qui la dura presa di posizione del sindaco che ha sollecitato le dimissioni di Errigo e di Pichetto Fratin. «È una questione politica – ha rimarcato -. Non hanno ascoltato gli enti locali, non hanno preso in considerazione le motivazioni tecniche portate in sede di conferenza dei servizi». Ma non solo. Il primo cittadino s'è pure soffermato sulla portata del decreto ministeriale che ha imposto alla Regione di modificare il Provvedimento unico autorizzatorio regionale che al momento vieta di smaltire negli impianti calabresi le scorie industriali di Crotone. «Un vincolo – per Voce – la cui rimozione fa comodo solo ad Eni» e «non di certo a Comune, Provincia e Regione che si sono sempre opposti fermamente nell’interesse della comunità cittadina».
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