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Inchiesta Petrolmafie a Vibo, appello della Dda per 31 imputati

Tra le posizioni impugnate figura anche quella del boss Luigi Mancuso

La Dda di Catanzaro ha presentato appello per 31 persone coinvolte nel processo Petrolmafie e giudicate dal Tribunale di Vibo Valentia nel dicembre scorso. In 171 pagine il procuratore facente funzioni Vincenzo Capomolla, i pm Annamaria Frustaci, Antonio De Bernardo e Andrea Giuseppe Buzzelli hanno spiegato i loro motivi dell’impugnazione della sentenza di primo grado.

I nomi

In particolare per Fernando Assunto Emanuele Aber (assolto in primo grado), Roberto Aguì (assolto), Anna Bettozzi (condannata in primo grado a 6 anni e 1 mese), Pietro Bonanno (assolto), Vincenzo Campajola (assolto), Isaia Angelo Antonio Capria (assolto), Alberto Coppola (9 anni e 10 mesi), Felice D’Agostino (6 anni e 1 mese), Antonio D’Amico (18 anni e 10 mesi), Giuseppe D’Amico (30 anni), Gaetano Del Vecchio (assolto), Virginia Di Cesare (4 anni e 7 mesi), Carmelo Fabretti (assolto), Sebastiano Foti (4 anni e 5 mesi), Antonio Francolino (assolto), Salvino Frazzetto (assolto), Sergio Leonardi (8 anni e 10 mesi), Sebastiano Lo Torto (assolto), Francesco Mancuso (10 anni e 2 mesi), Luigi Mancuso (30 anni), Luciano Morabito (assolto), Irina Paduret (assolto), Francesco Saverio Porretta (assolto), Rosamaria Pugliese (7 anni), Rosario Cristian Santoro (assolto), Emanuela Scevola (assolta), Damiano Sciuto (4 anni e 5 mesi), Salvatore Solano (1 anno), Giuseppe Terranova (12 anni e 9 mesi), Rachis Totss (assolto) e Gennaro Vivese (2 anni).
Tra le posizioni impugnate anche quella del boss Luigi Mancuso. Per la Dda «la sentenza impugnata, quindi, si appalesa illogica, contraddittoria, contraria al diritto. In effetti il decisivo errore di diritto, che ha condizionato l’esito della sentenza, è costituito non solo dall’erronea interpretazione dei dati offerti dal teste Mauri durante la propria deposizione, ma anche dalla mancata lettura complessiva di tutti gli elementi a disposizione del Tribunale, ovvero quelli provenienti dall’istruttoria del procedimento “Rinascita scott” allorquando lo stesso teste aveva deposto innanzi al medesimo Tribunale, in diversa composizione».

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