La sanità continua ad essere in... emergenza nel Vibonese. Da una parte all’altra della provincia la carenza di personale, soprattutto, rappresenta il nodo a cui tutto si aggroviglia. E non bastano prestazioni aggiuntive né misure straordinarie, a quanto pare, a tamponare le falle.
Così dallo Jazzolino al nosocomio di Tropea, le criticità restano e rimbalzano da una parte all’altra.
L’ultimo allarme, infatti, arriva dalla Perla del Tirreno dove le difficoltà si vivono tra ferie, pensionamenti e necessità di rafforzare i reparti critici. Così, mentre il dibattito sull'Autonomia differenziata tiene banco, l'attenzione sulla sanità diventa sempre più urgente, specialmente per due reparti chiave del nosocomio tropeano: Reumatologia e Urologia che sono due unità di riferimento per tutta la provincia, considerato che i reparti non si trovano allo Jazzolino.
Per il primo, il dottor Massimo L'Andolina, ha richiesto e ottenuto il prolungamento dal servizio (4 anni); più drastica invece la situazione in Urologia, poiché è prossima la quiescenza del dottor Giuseppe Rodolico (inizio 2025). La conferma di L'Andolina è un segnale positivo per garantire la continuità dell'assistenza; ma, è pronto a guardare al prossimo futuro, il direttore sanitario Asp Salvatore Braghò che auspica almeno di creare una “staffetta”: «Fermo restando che noi medici lavoriamo in rete ed esiste una rete reumatologica calabrese e dunque, a prescindere, il malato reumatologico non deve andare fuori regione per curarsi».
A dura prova questi reparti, che coprono il territorio e sono fondamentali per l’assistenza sanitaria locale. E si cerca di tamponare.
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