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Processo Stige contro i clan cirotani, si va in Cassazione. Impugnate le posizioni degli ex sindaci Parrilla e Laurenzano

La Procura generale di Catanzaro non ci sta e s'è rivolta alla Corte di Cassazione per chiedere l'annullamento della sentenza con la quale i giudici d'Appello, il 10 novembre 2023, hanno scagionato gli ex sindaci Nicodemo Parrilla di Cirò Marina e Michele Laurenzano di Strongoli, oltre allo storico boss Silvio Farao al termine del processo con rito ordinario nato dall'inchiesta "Stige" contro la cosca Farao-Marincola di Cirò della Dda di Catanzaro.

Allo stesso modo, la pubblica accusa ha impugnato davanti alla Suprema Corte le assoluzioni di altri 17 imputati tra imprenditori, professionisti e presunti sodali del clan. Nove mesi fa, il giudizio di secondo grado di "Stige" era terminato con 27 condanne e 26 assoluzioni ribaltando la pronuncia del Tribunale di Crotone del 25 febbraio 2021. E in questo contesto, spiccava la posizione di Parrilla (che è stato anche presidente della Provincia di Crotone) per il quale erano cadute le ipotesi di contiguità con la 'ndrangheta cirotana in occasione delle Amministrative del 2006 e 2016.

Invece, secondo la Pg, la Corte d'Appello di Catanzaro non ha tenuto adeguatamente in considerazione le dichiarazioni rese dal collaboratore di giustizia Francesco Farao. Il pentito, figlio del capocosca Giuseppe Farao, affermò che nel 2006 le liste a sostegno della candidatura di Parrilla a primo cittadino di Cirò Marina «le fece Luigi Valente», persona di riferimento dell'allora reggente del clan Vincenzo Pirrillo (assassinato il 5 agosto 2007), che «su quindici candidati ne scelse almeno dieci inserendo molti candidati vicino alla consorteria».

Ma non ci sarebbe stato solo l'appoggio elettorale del clan a Parrilla. Quest'ultimo, riporta il ricorso firmato dall'avvocato dello Stato Beniamino Calabrese, si sarebbe dato da fare per «concessioni e autorizzazioni» al fine di «favorire le ditte vicine alla cosca», e «attraverso l'assunzione di parenti e amici di affiliati». A riguardo, la Pg menziona l'appalto per la raccolta dei rifiuti urbani, settore «nevralgico» per il locale di 'ndrangheta.

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